Il mio monile nasce a seconda dell'estro del momento,mi lascio catturare dalla forma e dai colori

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sabato 15 dicembre 2012

La corda con vetri,resine e legni

corda testa di moro con vetro sfaccettato,legno e resina

corda melanzana con resine

corda bordeaux con resine e legni

corda erba con resina e vetri sfaccettati

corda fuxsia con resine

lunedì 3 dicembre 2012

Remember the time


                      Cuori allo Specchio
          In valigia / Risveglio
Da sempre gli uomini si chiedono se esiste una vita dopo la morte, ma forse la domanda che dovrebbero farsi è se esiste una vita prima della morte. Quella che viviamo è una vita o un sonno senza sogni? Spiritualità significa risveglio. Consapevolezza di sé, del proprio talento, della propria missione nel mondo. Ma quanti hanno davvero voglia di svegliarsi? Molti preferiscono stordirsi con emozioni violente e sostanze chimiche. La maggioranza si accontenta di distrarsi: calcio, tv, centri commerciali, un’intera industria dello svago è stata costruita per consentirci di pensare ad altro, cioè a tutto tranne che al fatto che stiamo dormendo. Qualcuno, quando proprio non ce la fa più, va dallo psicologo. Ma solo per avere un po’ di sollievo, non per curarsi sul serio. Semmai vorrebbe che fossero gli altri a prendersi cura di lui. Però neanche il più grande psicologo del mondo può svegliare la Bella Addormentata. Soltanto il bacio del Principe Azzurro che si trova dentro di noi.Ma se dipende da noi, perché non ci svegliamo? Il risveglio incute paura. Non dell’ignoto che troveremo, ma del noto che avremo perduto. E’ sempre la paura di perdere qualcosa, fossero anche le sbarre della propria prigione, a tenere in gabbia l’essere umano. La paura, non l’odio, è il contrario dell’amore. Infatti è impossibile amare quando si ha paura.
Esistono due sistemi per svegliarsi. Il più comune è il dolore. Quando la sofferenza ti arriva addosso, o ti annichilisce o ti sveglia. Muori dentro per rinascere fuori. Eppure ci si può svegliare anche in modo meno violento: attraverso l’ascolto di sé e degli altri. Se il cuore fosse un organo esterno, non sarebbe bocca, ma orecchio. Ascoltare, sentire. Separare l’Io eterno (che non significa infinito, ma fuori dal tempo) dal Me transitorio, dalle sue emozioni e dai suoi desideri ingannevoli, è la condizione per essere realmente vivi.
MASSIMO GRAMELLINI
Scritto da Moderatore , il 02/12/2012 ore 09:37